martedì 8 gennaio 2013

La ricerca interiore

"Finché l'uomo non si accetta e non inizia un dialogo con se stesso, non troverà mai la serenità a cui anela, la pace interiore, la capacità di affrontare le tempeste della vita."
Romano Battaglia, Alle porte della vita, 1996


Tutti gli uomini sono accomunati dal fatto che passano la loro esistenza a cercare loro stessi e la loro serenità interiore.
Secondo Socrate, il metodo di insegnamento scolastico favorisce l'irrigidimento del pensiero. Proprio per questo motivo, egli non voleva essere visto come un maestro, in quanto il suo scopo non era istruire e rendere gli uomini più dotti, bensì spingerli oltre, alla ricerca del bene, facendo usare loro la ragione, rendendoli consapevoli delle loro idee e delle loro azioni e mettendo in luce la verità latente nel loro spirito. 
Per fare ciò, il filosofo utilizza il dialogo e la maieutica, perché è proprio attraverso la discussione e la ricerca del vero, che ciascuno costituisce se stesso.




"Sapiente è soltanto chi sa di non sapere."     
                                                            [cit. Socrate]


Fondamentale è per Socrate, riconoscere di non sapere, essere consapevoli della propria ignoranza, ma il sapere, non è inteso come la conoscenza di un certo contenuto già dato, bensì è conoscere il bene e quindi conoscere se stessi e prendere coscienza di sé. Il male è dunque ignoranza di sé, poichè chi conosce sé, non può volere il male, che sarebbe un andare contro a se stesso.
Secondo Socrate il bene più prezioso è l'anima, che va preservata dal male e quindi dall'ignoranza.




"Sii più saggio degli altri, se riesci; ma non andarglielo mai a dire."
 [cit. Socrate]


Per rendere gli uomini consapevoli della propria ignoranza, Socrate si avvale dell'ironia, ovvero facendo finta di non sapere, egli chiede al suo interlocutore di spiegargli un concetto generale e scontato del quale è competente e il quale pensa di conoscere a fondo. Giunti al termine del discorso, però, il filosofo incalza l'uomo in una serie di domande alle quali non sa rispondere, mettendolo in ridicolo e quindi invogliarlo alla ricerca del vero.